Nel cassetto di milioni di italiani riposa ancora un libretto di risparmio: un custode silenzioso di risparmi accumulati nel tempo, spesso ereditato dai nonni, usato come salvadanaio sicuro. Ma da aprile 2025 le regole sono cambiate. Nuove norme, scadenze inaspettate e procedure differenti rischiano di trasformare il libretto da porto sicuro a una questione urgente. Se hai uno di questi strumenti e non sai cosa fare, leggi fino in fondo: questa svolta sui libretti di risparmio potrebbe riguardare direttamente i tuoi soldi.
I libretti di risparmio postali e i titoli di Stato fino a 50.000 euro per nucleo familiare sono stati esclusi dal calcolo dell’ISEE a partire dal 3 aprile 2025, con conseguenze che vanno ben oltre la tassazione. Questa novità normativa non è soltanto una questione fiscale: rappresenta il segnale di una riforma più ampia che sta ridisegnando il modo in cui lo Stato gestisce i risparmi inattivi e come i cittadini devono proteggersi.
Le novità sui tuoi risparmi: come riconoscere se sei coinvolto
Il libretto nel cassetto oggi ha una storia diversa rispetto a dieci anni fa. La classica scena, il foglio giallo deteriorato, i movimenti datati al 2015, nessuna operazione recente, corrisponde a quello che le istituzioni bancarie definiscono come conto “dormiente”. Se il tuo libretto rientra in questa categoria, la prima domanda che dovresti porti è semplice: il mio denaro sta davvero al sicuro? Anni di immobilità possono attirare l’attenzione delle autorità e portare a misure di congelamento o trasferimento forzato. La risposta è no se non ti muovi per tempo.
Quali libretti sono colpiti: una distinzione che conta
Non tutti i libretti di risparmio vivono la stessa situazione. Esistono libretti nominativi, intestati con nome e cognome, e libretti al portatore, dove il denaro appartiene a chi li possiede fisicamente. Esistono libretti postali, gestiti da Poste Italiane, e libretti bancari, offerti dalle banche tradizionali. La riforma colpisce principalmente i libretti dormienti, cioè quelli inattivi da molti anni. I libretti al portatore sono esposti a rischi ancora maggiori: senza intestatario identificabile, il passaggio ai Fondi rapporti dormienti dello Stato avviene più facilmente.
Per riconoscere se il tuo libretto rientra tra quelli nel mirino: controlla innanzitutto l’intestazione. È nominativo o al portatore? Quando hai aperto il libretto? Quando è stata l’ultima operazione? Se risalgono a più di dieci anni fa, è arrivato il momento di agire.
Cosa cambia davvero: nuove regole, scadenze e rischi
A partire dal 2025, le nuove regole sulla gestione dei libretti di risparmio introducono obblighi di regolarizzazione e verifiche anti-riciclaggio più rigorose. I libretti inattivi da oltre un decennio possono essere automaticamente trasferiti al Fondo rapporti dormienti o allo Stato stesso, a meno che il titolare non compii azioni esplicite di riattivazione.
Il rischio principale è il blocco progressivo: prima non puoi operare sul libretto, poi il denaro viene congelato, infine potrebbe disperdersi nelle maglie dell’amministrazione pubblica senza che tu possa più recuperarlo. Questo non significa perdere il denaro legalmente, ma affrontare procedure lunghe e complicate per riavere ciò che è tuo.
Le nuove norme prevedono anche verifiche sull’intestazione: se il libretto è ereditato da genitori o nonni defunti e mai regolarizzato, il rischio di blocco aumenta ulteriormente. Molte operazioni oggi richiedono la presenza allo sportello, non gestibili da remoto.
Come proteggere i tuoi soldi: mosse pratiche da fare subito
La protezione inizia con un inventario completo. Recupera tutti i libretti di tua proprietà e di quelle persone di cui sei responsabile (figli, coniuge, genitori). Per ciascuno, annota: nome del titolare, numero di libretto, data di apertura, saldo approssimativo, data ultimo movimento.
Contatta subito la tua agenzia postale o banca. Porta con te documento di identità e il libretto stesso: non rischiare di fare il viaggio a vuoto. Chiedi esplicitamente quale sia la situazione del tuo conto, se è classificato come dormiente, quanti anni di inattività ha, quali sono i rischi secondo le nuove regole.
Il passo successivo è decidere: mantenere il libretto attivo (effettuando almeno un movimento ogni uno o due anni) oppure estinguere il libretto e trasferire i fondi su un conto corrente o un conto deposito. Se ci sono questioni ereditarie non risolte, consulta un notaio o rivolgiti alle sezioni di assistenza dei Comune prima di procedere.
Dal cassetto al futuro: quando il libretto non è più la scelta migliore
Il libretto di risparmio è stato per decenni la scelta dei risparmiatori italiani cauti: pochi rischi, massima trasparenza, nessuna commissione. Eppure oggi mostra limiti evidenti. I rendimenti sono quasi inesistenti (spesso fra lo 0 e l’1% lordo), la flessibilità è limitata, il rischio di dimenticanza è alto.
Gli italiani continua a preferire strumenti semplici: il 49% sceglie ancora investimenti in titoli di Stato e buoni fruttiferi, mentre il 37% preferisce tenere il denaro in liquidità sui conti correnti. Tuttavia, la crescente consapevolezza dell’erosione del potere d’acquisto (il potere d’acquisto dei capitali sui conti è diminuito del 9,8% negli ultimi due anni) spinge molti a cercare alternative.
Alternative concrete e comprensibili esistono: conti deposito a tasso garantito, piani di accumulo, fondi garantiti. Se gestisci risparmi di famiglia o eredità di una certa entità, affiancarsi a un consulente bancario o finanziario non è uno spreco, ma un investimento nel proteggere davvero i tuoi denari.
Cosa fare da domani: il check completo
Torna al libretto nel cassetto. Non è più solo un ricordo di famiglia, ma una questione da risolvere concretamente. Ecco cosa devi fare:
Entro pochi giorni, individua tutti i libretti (tuoi, dei coniugi, dei figli, degli anziani di cui sei responsabile). Verifica l’ultimo movimento e la situazione dell’intestazione. Se il libretto è inattivo da più di cinque anni, contatta subito l’istituto. Se è al portatore o eredità non regolarizzata, accelera ancora di più.
Decidi se estinguere il libretto e trasferire i fondi, oppure mantenerlo ma con movimenti periodici che lo tengano vivo. Informati tramite i canali ufficiali, siti di Poste Italiane, banche, INPS, non sui semplici “sentito dire”. Una preoccupazione trasformata in azione consapevole è il primo passo per proteggere davvero i tuoi risparmi nel 2025.




